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Lucia Zavatta. Valentina Burel. Jessica Ferro.
collettivo artistico
[con-di-vì-de-re]
pittura, scultura, land art, grafica d'arte, design, artigianato artistico.
collettivo artistico
[con-di-vì-de-re]
pittura, scultura, land art, grafica d'arte, design, artigianato artistico.
L U C I A Z A V A T T A
nasce a Rimini nel 1990. Frequenta studi artistici che la portano a diplomarsi in Pittura e a conseguire la specialistica in Grafica d'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. La prima parte del suo percorso accademico le fa approfondire un discorso legato al disegno, al pittorico che spazia dall'iperrealismo alla sintesi grafica, restando sempre nel figurativo. Attualmente laureanda al biennio specialistico di Grafica d'Arte, sta modificando il suo punto di vista e approfondendo il concetto di serialità verso lo studio di nidi di volatili. Le tecniche utilizzate sono quelle della calcografia, classica e sperimentale. Tecniche che le permettono di spaziare dal minuscolo al gigante avendo come filo conduttore, i nidi appunto, e la carta. Segno e sensazione tattile, esperimento e sodalizio di un discorso ancora in divenire. Lucia adotta immagini dal forte valore simbolico tratte dalla natura, studia l’archetipo, lo interpreta, lo scompone fino a sviscerarne la forma e a reinventarla dando origine a forme inedite tutte giocate sul labile confine tra astrattismo e figurativismo, e realizzate varcando la frontiera stilistica della tradizione. Fa propria la forma del nido declinando il suo valore simbolico da semplice architettura a caldo rifugio, a una dimensione intima e personale. Una ricerca introspettiva che si concretizza con immagini sospese fra realtà e fantasia caratterizzate da un segno morbido che facilita l’ingresso in un microcosmo immaginato. [email protected] |
V A L E N T I N A B U R E L
nasce a Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, nel 1992. Dopo aver studiato presso il liceo artistico Galvani di Cordenons, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove consegue la laurea triennale in pittura, e successivamente si iscrive alla specialistica in grafica d’arte. Il fondamento della sua pittura pone le basi nell’arte figurativa, e solo in un secondo momento approda nella disgregazione pittorica della figura femminile, per giungere, a conclusione del triennio accademico, ad una rappresentazione di forme singole unite dall’avvolgente segno pittorico, che vuole uniformare la rappresentazione, rendendola armoniosa, anche attraverso l’utilizzo di una particolare tavolozza cromatica, anch’essa frutto di ricerca e sperimentazione. Nell’ambito della grafica la tematica utilizzata verte invece sul concetto del rapporto tra guscio e seme, un rapporto molto intimo che vuole essere indagato a fondo, anche attraverso l’utilizzo della sperimentazione tecnica, che non si ferma alle tecniche tradizionali come l’acquaforte e l’acquatinta, ma che si spinge oltre, verso la collagraph, l’utilizzo di sabbie e del monotipo; spesso corredato dall’utilizzo di cuciture a macchina e a mano, al fine di rendere i pezzi unici e molto personali. Utilizza molto anche la forma del libro in quanto meglio si presta ad un tema timido e privato come quello scelto. [email protected] |
J E S S I C A F E R R O
Jessica Ferro nasce a Dolo (VE) nel 1992. Risiede a Rosolina, in provincia di Rovigo. Fin dall'adolescenza mostra uno spiccato interesse per i linguaggi artistici e s'iscrive al Liceo Artistico "C. Roccati" di Rovigo, dove si diploma con il massimo dei voti. Prosegue la sua formazione artistica all’Accademia di Belle Arti di Bologna frequentando il corso di Pittura. Nel 2016 consegue laurea specialistica in Arti Visive - Pittura con valutazione 110 e lode. Ha partecipato a numerose esposizioni collettive e personali, e ha vinto diversi premi, menzioni d’onore e riconoscimenti in concorsi artistici, di livello nazionale e internazionale. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Jessica Ferro affronta, ormai da diversi anni, una ricerca artistica ispirata al mondo dell’entomologia incentrando la propria poetica sull’uso di un segno intenso, di natura espressiva, che talvolta diviene traccia incisa. Le figure che compaiono nelle sue opere richiamando alla mente frammenti organici, brandelli animali capaci di compiere migrazioni e transiti, mutazioni di forme che evocano differenziazioni dell’essere. Visioni metamorfiche (meta-morphé = oltre la forma) di strutture anatomiche d’insetti rivelano l’influenza delle parole-guida di Georges Didi-Huberman: “Soltanto ciò che all’inizio fu capace di dissimularsi può apparire. Le cose di cui cogliamo subito l’aspetto, quelle che somigliano, tranquillamente, non appaiono mai” – La conoscenza accidentale. Dettagli macroscopici vengono ripetuti in maniera ossessiva e delirante, per cogliere l’essenza e le modalità con cui la potenza della Natura segna la materia, ed è vita, bellezza, anche là dove molti non dirigerebbero lo sguardo. [email protected] www.jessicaferroarte.weebly.com |